Grande successo di pubblico per “La Bohème” al Teatro Bellini di Catania
CATANIA – Ancora grandi consensi per il Teatro Massimo Bellini di Catania, che ha inaugurato la stagione 2022/2023 con “La Bohème” di Giacomo Puccini.
“La Bohème” di Puccini è un gioiello incastonato in un microcosmo, quello di una soffitta, fredda e tetra, qui, stilizzata e disegnata, quasi con dei colori a cera, nelle scenografie di Antonella Conte, che ne descrive in modo impeccabile, la tetra situazione, pur in un allestimento quasi da disegno da bambino, per delicatezza e gradevolezza.
Gli amici Rodolfo (Zi-Zhao Guo), Marcello (Luca Bruno), Schaunard (Enrico Marrucci) e Colline (Ugo Guagliardo) conducono una gaia vita di bohème.
I soldi scarseggiano, fa freddo e spesso non si mangia, ma la gioventù e la spensieratezza aiutano a superare molti ostacoli.
La vigilia di Natale vede Rodolfo e Marcello che, infreddoliti ed impossibilitati a lavorare per il gelo che ha invaso la soffitta, sono costretti a bruciare nel caminetto, oltre a pezzi del mobilio, il grosso manoscritto di un dramma di Rodolfo.

Colline, rientra nella soffitta, desolato perché ha trovato chiuso il Monte dei Pegni, ma Schaunard, invece, arriva raggiante portando del denaro, frutto di un’insolita sua prestazione musicale.
I quattro amici decidono di festeggiare la vigilia di Natale con una cena al Quartiere Latino, quando giunge, non gradito, il padrone di casa Benoh (Andrea Tabili) a reclamare l’affitto dell’ultimo trimestre.
Costretto a bere dai turbolenti inquilini, il vecchio si lascia andare a sconsiderate confidenze sulle sue infedeltà coniugali e viene perciò cacciato con alte grida di biasimo dagli improvvisati moralisti.
Marcello, Colline e Schaunard escono, Rodolfo deve fermarsi per finire un articolo di giornale.

Mentre il poeta sta scrivendo, fa la sua apparizione Mimì (Mihaela Marcu), una dolce e bella ragazza che abita in una soffitta dello stesso casamento.
Le si è spenta la candela e chiede aiuto a Rodolfo, ma appena entrata, si sente male e le cadono di mano il candeliere e la chiave di casa.
Rodolfo è colpito dal biancore e dalla bellezza della fanciulla.
L’aiuta a rimettersi ma, trovata nel buio la chiave, si guarda bene dal restituirla a Mimì.
Chiamato a gran voce dagli amici, che lo stanno aspettando impazienti di far baldoria, porta con sé anche Mimì. Già innamorati, i due giovani si baciano, poi a braccetto, si avviano giù per la scala. Questo è l’inizio di una storia d’amore forte e calda, che stride con lo scenario di una situazione di povertà e freddo. La passione, però, pur facendo a botte con la reale situazione esterna dei protagonisti, ha la meglio così la gelosia di Rodolfo per Mimì e di Marcello per Musetta (Eugenia Vukkert), scaldano gli animi dei protagonisti sino al finale che tutti conosciamo.
Puccini, padre effettivo di tutti i musical di oggi, che, in pratica inventò il teatro musicale del novecento, mai come in Bohème, mette l’accento sulla coralità dell’esecuzione. Pur restando Mimì e Rodolfo, il centro del racconto, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, non lo sono mai in modo assolutista ed è proprio “La Bohème” l’opera di Puccini di maggiore coralità.
Da sottolineare la bravura di tutti i protagonisti, che hanno dipinto con grandi pennellate l’immenso quadro de “La Bohème”, un quadro bellissimo, ma proprio per la sua coralità, molto difficile da dipingere, senza cadere nel tranello del protagonismo.
Nota di merito per i due protagonisti Mimì (Mihaela Marcu) e Rodolfo (Zi-Zhao Guo già ampiamente apprezzato in Tosca), due voci molto belle che pennellano perfettamente i due ruoli.
Non posso assolutamente non scrivere di Marcello (Luca Bruno) che per tutta l’opera regala al suo personaggio, una presenza assolutamente corposa e significativa.

Così come non si può non sottolineare la performance di Eugenia Vukkert, la cui splendida voce ha regalato maggiore carisma al personaggio di Musetta, senza dimenticare la splendida presenza.

Una bellissima Bohème per la regia di Mario Pontiggia e la direzione della magnifica orchestra del M° Fabrizio Maria Carminati.
Nota di merito per i bellissimi costumi di Francesco Zito, che arricchiscono e sottolineano i vari personaggi, ma che fanno grande sfoggio soprattutto nel secondo quadro nella scena corale e ci regalano uno spumeggiante Parpignol, interpretato magistralmente da Riccardo Palazzo.
Meraviglioso il coro di voci bianche diretto da Daniela Giambra

La Bohème
Opera in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
Mimì:Valeria Sepe (26, 29,1, 4), Mihaela Marcu (27, 30, 2, 3)
Musetta: Jessica Nuccio (26, 29,1, 4), Eugenia Vukkert (27, 30, 2, 3)
Rodolfo: Giorgio Berrugi (26, 29, 1), Zi-Zhao Guo (30, 2), Iván Ayón-Rivas (4), David Astorga (27, 3)
Marcello: Vincenzo Taormina, Luca Bruno
Schaunard: Italo Proferisce, Enrico Marrucci
Colline: George Andguladze, Ugo Guagliardo
Parpignol: Riccardo Palazzo
Benoit, Alcindoro: Andrea Tabili
Orchestra, Coro e Tecnici del Teatro Massimo Bellini
Coro di voci bianche Interscolastico “Vincenzo Bellini”
Direttore Fabrizio Maria Carminati
Maestro del coro Luigi Petrozziello
Maestra del coro di voci bianche Daniela Giambra
Regia Mario Pontiggia
Scene Antonella Conte
Costumi Francesco Zito
Luci Bruno Ciulli
Assistente regia Luca Ferracane
Assistente ai costumi Giovanna Giorgianni
Direttore degli allestimenti scenici Arcangelo Mazza
Allestimento del Teatro Massimo di Palermo