Luca Zingaretti: la versatilità di un attore
Intervista del 26 settembre 2014
CATANIA – Nell’esatto momento in cui la bufera si abbatteva sulle location di Montalbano, Luca Zingaretti arriva a Catania per presentare il suo ultimo film.
E mentre la Regione Sicilia, sedava gli animi facendo si che Montalbano non si trasferisse in Puglia, ma rimanesse in Sicilia, Luca Zingaretti racconta “Perez”.
Demetrio Perez è un avvocato d’ufficio che ha fatto della mediocrità della sua vita un riparo dall’infelicità. Dopo il divorzio dalla moglie che lo ha lasciato, lui ha abbandonato ogni velleità di far carriera, vive con 22.000 euro l’anno nella Napoli del Centro direzionale, un quartiere di grattacieli progettati e rimasti vuoti.
La sua vita fatta di criminali che non possono permettersi un avvocato di fiducia o che sono stati abbandonati dai loro legali per motivi di sicurezza, cambia improvvisamente quando sua figlia, unico legame che gli resta con la realtà, si innamora del figlio di un camorrista.
Diretto da Edoardo De Angelis, Zingaretti ha tanto amato questo film da decidere di diventarne co-produttore. Accanto a lui un altro attore di spicco Marco D’Amore, protagonista di “Gomorra – La serie”.
Chi è Perez, il tuo personaggio?
Demetrio Perez è un avvocato di ufficio napoletano, ma soprattutto è un uomo che si guarda allo specchio e non si riconosce. Non decide più della sua vita, ma non sa in che momento ha smesso. Ha uno sguardo lucidissimo su quello che ha intorno, ma è totalmente distaccato dalla realtà finché qualcosa lo costringe a farci i conti. Ciò che lo riporta alla realtà è scoprire che figlia si è innamorata di un cammorrista. A quel punto smette di lasciarsi andare, riprende in mano la sua vita e combatte per la figlia, quindi di risolvere la situazione a modo suo. È una persona perbene perché ha un suo codice etico ma è come se dicesse: “se voglio, posso essere più fetente dei fetenti”.
Cosa ti ha spinto non solo ad interpretare “Perez” ma anche a co-produrlo?
Perez parla di rinascita, di un uomo che si è lasciato andare, ma che poi si rimette in piedi. Riprende possesso della sua esistenza, ritorna a vivere. Io mi sono commosso leggendo il copione, spero che commuova anche il pubblico.
Perché un punto esclamativo nel titolo del film? (Perez. N.d.r.)
Significa basta, adesso si va a capo.
Perché proprio il centro direzionale di Napoli come location delle riprese?
E’ un quartiere fatto di vetro e acciaio che prometteva una rinascita, invece è rimasto semidisabitato. Le superfici dei grattacieli rimandano l’immagine di Perez che cammina da solo e sono l’essenza stessa del film.
Progetti per il futuro?
Dopo 3 anni di lavoro ininterrotto, mi sono preso 6 mesi sabbatici di relax, per studiare, leggere, godermi la mia famiglia….
….E Montalbano?
Non ho avuto proposte concrete dalla Rai, quando arriveranno ci penserò. Così come non penso a tutta la questione location, non sono cose che mi appartengono. Sono un attore e interpreto un ruolo, quel ruolo non può essere caricato di polemiche e quant’altro, è un ruolo.
Hai accennato alla tua famiglia, è ancora valido il tuo sogno di realizzare un film interpretato da tua moglie Luisa Ranieri?
Assolutamente si, solo che in un momento di crisi terribile come quella che stiamo vivendo sia nel quotidiano che nel cinema, pensare ad un progetto cinematografico, diventa quasi impossibile. Speriamo di poterlo attuare quanto prima.