Manuel Agnelli a Palermo con la Brass Jazz Orchestra, tra contaminazioni musicali e sperimentazioni
PALERMO – In pochi avrebbero pensato di far sposare il rock di Manuel Agnelli con gli arrangiamenti di un’orchestra jazz. Chissà in quanti avranno storto il naso al pensiero di Agnelli, il rock per antonomasia, che si esibisce con la Brass Jazz Orchestra Siciliana.
Invece, alla faccia degli scettici, ieri abbiamo assistito ad una contaminazione meravigliosa, gli arrangiamenti dei Maestri Vito Giordano, Antonino Pedone e Domenico Riina, hanno vestito di nuovo i brani di Agnelli e l’hanno fatto senza snaturarli, senza modificarli, ma semplicemente arricchendoli, imbellettandoli di suoni nuovi e meravigliosi.
- Vedere Manuel Agnelli con la Brass Jazz Orchestra Siciliana, è stato un vero privilegio, una situazione rara, che chi scrive auspica che si ripeta.
I gioielli rari sono belli, ma nulla toglie alla loro beltà se si possono ammirare una seconda ed anche una terza volta.
Siamo ingordi? Si, lo confermo. Lo sono stata io e lo sono state le persone attorno a me. Nessuno voleva che lo spettacolo si concludesse, tanto che è stato chiesto il bis più volte.
L’insistenza è stata tale da portare Agnelli, non solo a concedere il bis, ma anche ad impadronirsi del pianoforte per suonare “Ci sono molti modi”, che in teoria doveva essere la chiosa ad un concerto già molto ricco, ma il pubblico non era d’accordo ed alla fine insieme all’orchestra hanno riproposto “Male di miele”.
Agnelli e l’orchestra hanno veramente spaziato moltissimo, passando dai brani del primo disco solista “Ama il prossimo tuo come te stesso” a i brani iconici degli Afterhours, passando per Bowie e Costello.
Per chi come me, è poco incline alle cover di Bowie, (visto che ascoltarne una veramente decente è raro), è stata una vera emozione poter sentire “Where are we now” (da brividi) e “Lazarus” in una bellissima esecuzione e con un arrangiamento meraviglioso.
Così come meritano una citazione “Musa di nessuno”, “La profondità degli abissi”, “Tra mille anni, mille anni fa” e “Milano con la peste”, anche se in realtà è veramente difficile scegliere, ma soprattutto chi lo impone?
Sinceramente se me lo avessero chiesto, avrei auspicato che ricominciassero da capo e non solo una volta, ma non credo che sarebbero stati d’accordo.
La verità è che l’emozione che Agnelli, ha candidamente confessato di sentire ieri sera, dal proscenio ha investito tutti gli spettatori al Teatro di Verdura.
Per fortuna ci sono realtà bellissime come il “Brass group” che abbracciano le sperimentazioni, le contaminazioni, le sposano e ne fanno capolavori.
In un momento in cui la musica è solo parlato e rumore, su basi tutte uguali, questa boccata di ossigeno proposta dal Brass è una reale speranza a pensare che un giorno questo pattume e piattume che ci viene propinato quotidianamente finisca e ci si possa arricchire mentalmente e spiritualmente anche accendendo la radio.
Elenco brani e arrangiatori
VITO GIORDANO produzione di n. 3 arrangiamenti
- QUELLO CHE NON C’È (Afterhours)
- MILANO CON LA PESTE (M. Agnelli)
- LAZARUS (David Bowie)- arrangiato a quattro mani con lo studente del M° Giordano al Conservatorio Scarlatti, Riccardo Salvatore.
ANTONINO PEDONE, produzione di n. 5 arrangiamenti
- AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO (M. Agnelli)
- VARANASI BABY (Afterhours)
- SE IO FOSSI IL GIUDICE (Afterhours)
- LO SPOSO SULLA TORTA (M. Agnelli)
- TRA MILLE ANNI, MILLE ANNI FA (M. Agnelli)
DOMENICO RIINA, produzione di n. 7 arrangiamenti:
- LA PROFONDITÀ DEGLI ABISSI (M. Agnelli)
- L’ODORE DELLA GIACCA DI MIO PADRE (M. Agnelli)
- MALE DI MIELE (M. Agnelli)
- MUSA DI NESSUNO (Afterhours)
- PAM PUM PAM (M. Agnelli)
- SHIPBUILDING (Elvis Costello)
- WHERE ARE WE NOW (David Bowie)