Ranieri: la due giorni catanese sold out!

CATANIA – Una due giorni caratterizzata da due sold out, quella di Massimo Ranieri, in concerto il 13 e 14 febbraio al Teatro Metropolitan.

I bellissimi brani inediti scritti per Ranieri da alcuni grandi cantautori italiani tra i quali: Pino Donaggio, Ivano Fossati, Bruno Lauzi, Giuliano Sangiorgi e contenuti nel suo ultimo lavoro, si sono abilmente mescolati con brani come “Vent’anni” e “Perdere l’amore”. Lo spettacolo era vestito di luccichi e lustrini, ma soprattutto di una sfavillante scenografia, illuminata dalle luci di Maurizio Fabretti.

Favolosi i musicisti che accompagnano Massimo Ranieri sul palco e che hanno il compito di vestire, con meravigliosi arrangiamenti i brani. Al pianoforte Seby Burgio, Giovanna Perna, al basso Pierpaolo Ranieri, alla batteria Luca Trolli, percussioni di Arnaldo Vacca, alle chitarre Andrea Pistilli e Tony Puja, Valentina Pinto violino e voce e ai fiati troviamo il sax di Max Filosi e la voce e il sax di Cristiana Polegri.

Lo spettacolo porta il medesimo titolo del nuovo lavoro di Ranieri  “TUTTI I SOGNI ANCORA IN VOLO”, l’atteso album di inediti prodotto da Gino Vannelli, che ha visto la luce dopo 25 anni, dall’ultimo cd d’inediti, e che vede tra gli autori, oltre ai già citati Fossati, Donaggio, Sangiorgi e Lauzi, anche Pacifico, i fratelli Carlo e Niccolò Verrienti autori del singolo “Lasciami dove ti pare”, (eseguita anche a Sanremo), Gianni Togni, Franco Fasano e tanti altri, che hanno creato un amalgama sapiente di brani e penne diverse, che si miscelano senza problemi sia sul palco, che ovviamente, nel disco.

Raccontare Ranieri sul palco è veramente difficile, perché, per paradosso, in realtà, è semplicissimo. Lo conosciamo tutti, sappiamo di cosa è capace ed è assolutamente difficile dire di cosa NON è capace.

Presumo niente.

Il suo stare sul palco è assolutamente differente da chiunque.

Nessuno come lui, il palco lo mangia, lo fa suo, diventa casa, proscenio, luogo dell’anima.

Si, luogo dell’anima, quando si mette a nudo e decide di raccontarsi a quel pubblico che lo segue da cinquant’anni, piuttosto che alle giovani urlatrici che mi stanno vicino e che rumoreggiano per tutto lo spettacolo senza zittirsi mai.

Il suo raccontare che è ancora in cerca dell’amore, ma soprattutto del colpo di fulmine, viene scandito da vari “Io ti voglio” che arrivano dalla platea.

La voce è sempre la stessa e quindi, a questo punto ci si chiede: “come sarà andata finire?”

Ai posteri l’ardua sentenza.

Tutto lo spettacolo è un continuo saltellare tra il passato, i brani intoccabili e i nuovi bellissimi, tra tutti, non può mancare “Lettera di là dal mare” presentata a Sanremo 2022 e vincitrice del Premio della Critica Mia Martini.

Non può, ovviamente, mancare “Perdere l’amore”.

Riuscite ad immaginare un concerto di Ranieri senza “Perdere l’amore”?

Personalmente no e non credo si possa fare.

Un momento bellissimo è quello dedicato a Charles Aznavour, tutti, compresa la sottoscritta, si aspettano che inizi a cantare “L’istrione”, ma in realtà Massimo porta in scena, come solo lui poteva fare “Quel che si dice”, brano di una bellezza struggente che vi consiglio di ascoltare.

Il sipario si chiude, ma a gran voce viene richiesto il bis. Richiesta che, ovviamente, viene accettata.

Concerto bellissimo, con una band di grandissimo spessore e un Ranieri in grande spolvero come sempre.

Valeria C. Giuffrida – Giornalista e Fotografa

Organizzazione concerto: puntoeacapo concerti

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *